Sapete che l’ abbigliamento invernale può partire addirittura dall’ intimo?
Infatti, per stare più caldi possibili si può partire proprio dall’intimo: si tratta di maglie
e pantaloni elastici che trattengono il calore corporeo sotto l’abbigliamento standard e le protezioni, molto utili per guidare la moto in inverno col freddo. Se sceglierete di utilizzarlo, vi consiglio di portarvi un eventuale cambio, se esistesse la possibilità di potervi cambiare una volta arrivati a destinazione (per esempio a causa del riscaldamento troppo alto).
Passiamo a parlare della giacca più adatta:
Come faccio a sapere quanto può essere traspirante e impermeabile una giacca?
L’impermeabilità di un tessuto si misura in mm di acqua, ovvero l’altezza della colonna d’acqua
(e quindi del peso, e della pressione, di quest’ultima) che il tessuto può sopportare prima di iniziare a farla trafilare.
Se vi accorgete che la giacca che possedete al momento non ha un’elevata colonna d’acqua, o pensate che non sia abbastanza, potete incrementare l’impermeabilità con un kit anti pioggia (in questo caso, sarebbe utile sapere la sua colonna d’acqua, per essere sicuri di avere l’impermeabilità adeguata).
Sempre meglio prevenire che curare!
I capi impermeabili possono essere di due tipi: laminati oppure con membrana removibile.
I capi laminati garantiscono il migliore isolamento dagli elementi: la membrana è accoppiata alla Cordura in modo tale da creare un vero scudo contro aria e acqua, con il risultato di un capo totalmente impermeabile ( utile per chi non vuole inzupparsi durante il viaggio).
I capi con membrana removibile, invece, sono più versatili. Ad esempio una giacca a tre strati può essere adattata ad ogni stagione e vi spiego perché: il primo strato è costituito da pannelli apribili e prese d’aria, il secondo strato è impermeabile e rimovibile e il terzo strato possiede un’ulteriore membrana termica rimovibile.
Quindi, avendo la possibilità di poter rimuovere lo strato impermeabile e quello termico, rimane giusto lo strato con le prese d’aria e perciò si adatta alla stagione estiva.
Questo non significa che in estate dobbiamo lasciare a casa gli altri due strati, perché potrebbe capitare che, in serata o in una brutta giornata, si possa aver bisogno di uno dei due strati e sarebbe meglio avercelo con noi.
Un esempio di questo tipo di giacca può essere la Outback 3 della marca Rev’it, molto comoda e pratica.
E le mani? Come possiamo proteggerle in maniera corretta?
La risposta più giusta è una membrana impermeabile, essenziale per non rovinarsi il viaggio a causa delle mani congelate.
Esistono vari modelli resistenti a freddo e acqua: i guanti dedicati all’adventure garantiscono un perfetto feeling con il manubrio grazie all’assenza di imbottitura, quelli con composizione in pelle donano ottime caratteristiche di resistenza all’abrasione ed i modelli stradali possiedono una costruzione in Gore-Tex con imbottitura, per il miglior isolamento dal freddo.
Per chi soffre maggiormente il freddo alle mani, esiste la possibilità di utilizzare dei sottoguanti che vengono indossati sotto i propri guanti e aiutano a mantenere più calda la mano, dovuto al fatto che hanno le stesse proprietà di un capo tecnico intimo.
E’ importante proteggere altre parti del corpo?
Altri parti del corpo fondamentali da proteggere sono faccia e collo, dove l’utilizzo di un sotto casco può fare una grande differenza. Ovviamente, anche qui si hanno più opzioni: un sottocasco che riscalda anche la testa, uno scalda collo da moto o anche una giacca tecnica antivento con bavero alto (da provare con il casco per verificare se ostacola la rotazione della testa).
Speriamo di avermi aiutato con la scelta dell\’abbigliamento invernale più adatto a voi!
Ci piacerebbe sapere che ne pensate, potete lasciare un commento oppure farcelo sapere tramite i nostri canali social.
Ottimo articolo, utile soprattutto per chi non ha ancora particolare dimestichezza col settore.
Dalla mia modesta esperienza mi permetto di fare un’osservazione frutto di errori e leggerezze pagate sulla propria pelle.
L’accessorio che a mio parere non deve mai mancare, soprattutto nel mototurismo invernale è il calzino di ricambio.
Si tende sempre a curare l’abbigliamento completo, dalla testa ai piedi (come è giusto che sia). Durante la giornata tipo passiamo dalla guida alla passeggiata in qualche borgo fino alle meritate gambe sotto il tavolo a conclusione della serata prima del rientro.
Ma mentre nei primi due scenari in base alla percezione del caldo, siamo liberi di aprirci o aggiungere strati, i piedi al contrario stanno chiusi tutto il giorno.
Cosicché dopo una passeggiata in qualche località designata per la zingarata e una cena a 20-25 gradi al chiuso, ci ritroveremo dei piedi umidi per il rientro in serata/nottata.
Ed è li che corriamo il rischio di ritrovarci con i piedi freddi.
Ed il paradosso è proprio questo: aver investito tempo, energie e denaro per un adeguato abbigliamento quando poi per una manciata di euro (se vogliamo essere venali), torniamo a casa infreddoliti sotto strati di “coltrone”.
Concludo consigliando di portare con se sempre un paio di calze di scorta e perché no anche del talco così da avere sempre i piedi asciutti!!!!
Se qualcuno si è inventato la storiella del “freddo parte dai piedi” un motivo ci sarà.
Buona strada.
Niccolò